S.A.D.A
   Associazione Sulle Ali dell'Amore
   Valentina Pistonesi Onlus
Associazione di volontariato
senza scopo di lucro

Via Sicilia, 16/a
63074  San Benedetto del Tronto (AP)
Tel e Fax 0735 81969
cell. 320 8520639 - 393 9717157

E-mail: info@sullealidellamore.net

www.sullealidellamore.net

COSA  FACCIAMO

Il Pane Quotidiano

Case Valentina

 

Potete devolvere il 5 x 1000 dell’IRPEF all’Associazione, senza alcun aggravio delle imposte da versare, menzionando nella vostra dichiarazione il nostro Codice Fiscale: 91030430440

 



 

 
 
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Progetto: IL PANE QUOTIDIANO – DI CHE VIVERE realizzato insieme alla Fondazione della Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno

Di che vivere è al contempo un interrogativo e una risposta. L'Associazione “SULLE ALI DELL'AMORE – VALENTINA PISTONESI ONLUS” è sorta principalmente per rispondere all'interrogativo, che un numero crescente di persone si sta ponendo: “di che vivere”?
Nel corso del 2009 circa 100 famiglie si sono rivolte alla nostra associazione a causa della loro indigenza. A loro abbiamo fornito prodotti alimentari, abiti, carrozzine, pannolini, libri scolastici e svariati generi di prima necessità. Molte persone vengono indirizzate dai Servizi Sociali Comunali, dalle Parrocchie, da quanti conoscono la nostra associazione. Quasi sempre si tratta di persone che hanno perduto il posto di lavoro e vengono a trovarsi nell'indigenza. Non ci limitiamo a consegnare ciò di cui hanno bisogno: grazie al preziosissimo contributo dei nostri volontari stabiliamo con loro una relazione fiduciaria per incoraggiarli a rivolgersi agli operatori territoriali preposti ad affrontare la loro condizione (Servizi Sociali, Consultorio Familiare, DSM ecc.). Grazie all'aiuto ricevuto non poche famiglie sono riuscite a superare le loro difficoltà e, conseguentemente, fare a meno del nostro sostegno. La media delle famiglie che si rivolgono alla nostra associazione per la prima volta è pari a 7 unità, mentre 2 delle famiglie già seguite riescono a migliorare la propria condizione e, conseguentemente, a fare a meno del nostro aiuto. Questo costituisce l'obiettivo più significativo per la nostra associazione.
Purtroppo nel corso del 2010, probabilmente a causa della crisi congiunturale, le richieste sono aumentate raggiungendo le 160 unità familiari, nonostante l'accurata valutazione della reale condizione di bisogno, anche sulla base delle dichiarazioni ISEE. Per garantire la massima trasparenza, sia in termini di valutazione del bisogno che per la trasparenza della nostra operatività, ci avvaliamo della consulenza di un commercialista in qualità di socio fondatore.

L'elemento più significativo è costituito dal rapporto fiduciario che stabiliamo con le persone che si rivolgono alla nostra associazione. Abbiamo appreso e sperimentato che la richiesta di aiuto è un momento estremamente importante quanto delicato. La drammaticità che caratterizza la richiesta di aiuto e la necessità di affrontarne l'umiliazione contribuiscono a creare un legame significativo attraverso il quale riusciamo ad incoraggiare le famiglie bisognose ad affrontare con maggiore speranza la loro condizione. Ricevere un aiuto fa sentire meno soli ed esprime solidarietà, solidarietà che si traduce in calore umano e riaccende la speranza. Per questo motivo stiamo facendo tutto quanto ci è possibile perché la nostra sede venga percepita come un luogo di accoglienza e non come una sorta di magazzino, al fine di limitare il più possibile l'umiliazione provocata dall'indigenza e dalla necessità di chiedere. Il nostro obiettivo va oltre la semplice consegna dei beni di prima necessità alle persone che si rivolgono alla nostra associazione, facciamo tutto quanto ci è possibile per incoraggiarle a riprendere la vita nelle loro mani per migliorare la loro condizione, collaborando con i servizi territoriali preposti.
In ultima analisi, quindi, ci poniamo l'obiettivo di contrastare il disagio economico che sta letteralmente attanagliando troppe famiglie del nostro territorio.

Il nostro progetto è finalizzato ad affrontare l'emergenza sociale costituita dal disagio economico che sta colpendo un numero crescente di famiglie del nostro territorio. La nostra Associazione si sta per così dire “specializzando” nell'affrontare una condizione umana che tende a sfuggire a chi opera semplicemente “dietro uno sportello”. Si tratta a nostro avviso di una crisi “epocale” che non può essere affrontata da singoli attori: è necessaria la piena collaborazione tra tutte le persone e le organizzazioni preposte. Per questo motivo non abbiamo mai inteso sostituirci agli operatori territoriali che cerchiamo sempre di coinvolgere in uno spirito di collaborazione. Questa emergenza sociale, che sta trovando impreparato il nostro territorio, è un problema dell'intera collettività e come tale va affrontato.

Come già delineato, con questo progetto intendiamo contrastare l’emergenza sociale causata dalla crisi congiunturale che sta colpendo molte famiglie del nostro territorio.
L’obiettivo principale è lo sviluppo di percorsi “riabilitanti” che, al di la della semplice consegna dei beni di prima necessità, sono finalizzati a restituire le persone bisognose alla cosiddetta società civile.
Dal punto di vista meramente statistico 2 delle famiglie che ogni mese si rivolgono alla nostra associazione riescono a recuperare una condizione di normalità e ad emanciparsi dal nostro sostegno.
D’altro canto dobbiamo tener conto che mensilmente 7 nuove famiglie su rivolgono alla nostra associazione e dobbiamo provvedere ai loro bisogni perché il loro percorso possa avere inizio. Spesso la condizione di bisogno impedisce alla persona di affrontare le normali situazioni della vita, come cercare un posto di lavoro, curare la salute, seguire il percorso scolastico dei propri figli ecc. In questo senso l’aiuto che riusciamo a garantire è finalizzato a dare maggiore slancio al tentativo delle famiglie colpite dalla precarietà a recuperare una condizione esistenziale dignitosa.

Dal punto di vista operativo in occasione del primo incontro vengono raccolte le informazioni necessarie ad accertare la reale condizione di bisogno (ISEE, descrizione della condizione ecc.). Sulla base di quanto riscontrato si stabilisce il sostegno mensile da destinare. Il percorso viene poi monitorato per verificare che il sostegno ricevuto sia funzionale al recupero di una condizione sociale adeguata. A puro titolo di esempio abbiamo avuto modo di constatare che una delle persone assistite ha potuto trovare un posto di lavoro grazie ad un piccolo sostegno economico per l’acquisto del carburante.

In ultima analisi i beneficiari diretti sono le mediamente 150 famiglie indigenti che annualmente si rivolgono alla nostra associazione. Si tratta generalmente di persone che hanno perso il posto di lavoro, la cui difficoltà, oltre che di carattere economico, è causata dalla frustrazione e dall’umiliazione conseguente al loro stato. La mancanza di sostegno in simili circostanze produce una condizione di isolamento che impedisce, di fatto la reintegrazione sociale. Riteniamo che destinataria indiretta del nostro progetto sia l’intera collettività in quanto la reintroduzione alla normalità di alcuni dei suoi componenti produce un vantaggio, oltre che di natura sociale, anche economica e produttiva.

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